domenica 30 maggio 2010

Josè l'arci italiano

Mourinho ha fregato tutti, ha affermato di non star bene in Italia ma in realtà ha giocato alla grande a fare l'arci italiano, ha preso in giro tutti e se n'è andato mercanteggiando sul suo contratto subito dopo le lacrime. Mourinho un vero italiano. E' più o meno questa la sostanza di un articolo di Aldo Grasso sul Corriere della Sera. L'italianità di Mourinho come una grande scoperta, una novità emersa solo dopo la vittoriosa finale di Madrid. Sarà. A me è sembrato italiano fin dall'inizio, fin da quel “non sono un pirla” di un paio d'anni fa. Ha giocato ad attrarre ogni attenzione su di sé, dall'inizio alla fine. Ha giocato con la debolezza di un Paese che sembra drogato di polemiche calcistiche sette giorni su sette. Dopo alcune partite in cui non aveva assolutamente da lamentarsi per la conduzione arbitrale mr. Mou lanciava comunque strali contro gli arbitri per la gioia di tutti i giornalisti di calcio e per la gioia dei suoi tifosi, per definizione faziosi (ci sto dentro anche io, sia chiaro). Polemiche gettate in pasto a chiunque, purchè non si parlasse davvero del suo spogliatoio, dei suoi giocatori, della sua corazzata multinazionale. Ma dopo quelle polemiche, ne sono certo, Josè Mourinho richiudeva la porta di casa e si faceva una bella risata, alla faccia di tutti. Ha fregato tutti, sì, è stato il più italiano di tutti, e ha vinto in un anno ciò che nessun allenatore italiano aveva mai vinto. Sarà mica un caso.
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