domenica 6 febbraio 2011

Memoria malata di politica

"Che tristezza la battaglia politica fatta a colpi di storia. E di morti. Che tristezza quelli che stanno in silenzio e fanno finta di nulla il 27 gennaio e poi diventano paladini della memoria il 10 febbraio. Che tristezza quelli che il 27 gennaio sono in prima linea a ricordare Auschwitz e i massacri nazi-fascisti e poi il 10 febbraio sotto sotto pensano "cosa volete che siano le foibe...poca roba". questa è l'Italia, poveri voi". E' il commento di un lettore di Bergamonews ad un articolo che ho scritto oggi, su una mostra organizzata dall'Arci della Valle Brembana in vista del 10 febbraio, giorno del ricordo per le foibe e l'esodo istriano e giuliano dalmata. L'Arci ha scelto di ricordare anche i morti jugoslavi per mano dei fascisti. Si è aperta la polemica. Ma il problema vero è che la storia è strumento di politica, troppo spesso da una parte e dall'altra. Io non m'indignerei nemmeno per la mostra dell'Arci. Se parla di morti veri e riporta fatti storici va bene. Quel che non mi piace, come non piace al lettore di Bergamonews, è chi ricorda il 27 gennaio e fa finta di niente il 10 febbraio, o chi il 27 gennaio ignora la memoria dell'Olocausto e poi il 10 è paladino della memoria delle foibe.

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giovedì 3 febbraio 2011

Una foto innocente, per me

Ho scattato questa foto durante la visita del Presidente della Repubblica in quel di Bergamo. Un bimbo palestinese, in mezzo a tanti altri compagni di scuola, che sventola la bandiera italiana al passaggio del Capo dello Stato. In Facebook le polemiche non sono mancate. Un paio di conoscenti sostengono che il bambino è stato strumentalizzato dai genitori per fare "pubblicità" alla sua patria, in modo subdolo. Non sono affatto d'accordo. In questa foto vedo un'immagine bella e innocente, anche un'immagine di integrazione.
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