sabato 24 aprile 2010

primavera Inter...


Difficile, o forse davvero facile crederci, quest'anno. Perchè se non è quest'anno ho l'impressione che sarà tra molto tempo ancora. Mercoledì Inter Barcellona, e per chi è tifoso dell'Inter qualcosa significa. Lungo gli anni, nella vita, ogni tanto ti vien voglia di far finta che del calcio e del tifo non te ne frega nulla. Poi di domenica in domenica, anche se non hai visto la partita in diretta, a fine giornata vai a guardarti i risultati. E poi se puoi, e se la squadra regge, il martedì o il mercoledì sera ti incolli leggermente alla tv per vedere cosa succede in Champions League. E poter fare ancora questo a fine aprile significa qualcosa, per il tifoso non così appariscente che sei.

I. di Cristiano Poletti

Al rigore assegnato/
lo stadio è sull'urlo/
di esplodere tra le mani/
una polvere di anni, io/
col il mio aprile/
crudele rinasco/
mentre si spiegano/
le bandiere al cielo/
nel buio elettrico/
azzurro misto nero.
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Libero

Ci sono quelle serate in cui fai partire l'iPod o iTunes in modalità random su tutto il mondo musicale che hai caricato. E si passa dagli Almamegretta a Ben Harper, dalla Costruzione di un amore di Fossati ad I don't wanna waiting in vain di Bob Marley. E ti sembra che tutte le canzoni siano giuste, almeno fino ad un certo punto, o magari semplicemente te ne convinci. E c'è poco come autoconvincersi. Poi arriva “Noi bambine non abbiamo scelta” dei Baustelle e “in una vasca di Motel che male c'è...le parole che non posso dire quando piango in questo mondo stupido”. E allora stai lì e certe serate te le godi anche.


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venerdì 23 aprile 2010

Chi si sveglia ora


Fini. E' che costui sarebbe pure un brav'uomo. Ma si sveglia ora dopo 15 anni in cui ha dato e consegnato i suoi voti, tutti, fino in fondo, al grande capo. E si sveglia ora quando ormai è debole e una sua fuga sarebbe una fuga quasi da pochi intimi. Ha portato a morte lenta la sua famiglia, senza che nessuno se ne accorgesse, dandola più o meno in mano tutta al grande capo. E ora si sveglia.
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domenica 18 aprile 2010

libro in cerca d'editore

Una storia vera, che nasce dai giorni in cui Paolo Cattaneo riuscì a parlare a lungo con Viola, stesa in un letto d'ospedale tra un ciclo di chemioterapia e l'altro. Lui l'aveva conosciuta come presidente dell'associazione Melarancia, prestando assistenza alle prostitute sulle strade di Bergamo. Lei aveva ormai smesso di prostituirsi, 15 anni dopo il suo primo viaggio da prigioniera dall'Albania all'Italia. Ma si era ammallata di Aids e subito dopo di cancro.
Viola in quei giorni in ospedale raccontò la sua vita al presidente della Melarancia. Ne è nato un libro, "Prostituita", un libro su una donna resa schiava a 14 anni, che ha contratto l'aids a 28 dopo un rapporto sessuale non protetto con l'uomo che pensava potesse essere suo marito, e invece era un truffatore che l'aveva già rivenduta ad altri protettori.
Più di 300 pagine intense, di viaggi obbligati dall'Albania alla Grecia, e poi in Italia, in Veneto e in Lombardia. Una donna che da sola riesce a liberarsi dai suoi schiavisti, ma mantiene come unica professione la prostituzione, l'unica che il mondo le ha imposto dai 14 anni in poi. "Viola ha potuto leggere quel libro, che in buona parte è scritto come se l'avesse scritto lei, in prima persona - racconta Paolo Cattaneo -. Si vede che sono stata brava a raccontare o che tu hai capito bene quel che dicevo".
Il libro è stato pubblicato nel 2006, alcuni mesi dopo la morte di Viola, da "Altro mondo editore". "La promozione del libro si è praticamente fermata - spiega Cattaneo -. E attualmente non c'è più un editore. Lo scopo di "Prostituita" era duplice: aiutare da un lato i parenti di Viola, che ha anche lasciato un figlio, e sostenere La Melarancia. E spero che quegli scopi possano realizzarsi, in una certa misura".
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domenica 11 aprile 2010

Piccolo manifesto


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