Son già troppe, le zanzare tigre. Mi siedo al tavolo di fronte al giardino, a mangiare, a leggere. Ed è un massacro. Ma c'è il momento giusto in cui ammazzarle, in cui la puntura non è ancora arrivata e la manata può essere decisiva, per farle fuori. E' quando posano il pungiglione sulla pelle, quando vivono (pure loro) quel momento d'attesa ancora prima della goduria, che è il momento di maggior debolezza. In quel momento non capiscono più niente, sono immobili, non le smuoverebbe niente. E uno sberlone non lo toglie nessuno, alle zanzare.
sabato 5 giugno 2010
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