domenica 31 luglio 2011

D'Avanzo, i bravi e i raccomandati

Giuseppe D'Avanzo era uno che la prima pagina di Repubblica se la meritava tutta. Era uno che con l'inchiesta sul Niger gate poteva tenerti incollato al giornale per giorni. Era uno bravo. E' morto e mi vien da pensare ad alcune impressioni che ho avuto di recente sul mondo del giornalismo in Italia: tante raccomandazioni, posizioni che non si smuovono se non con una telefonata dall'alto, posti di lavoro difficili da trovare. "E vai avanti se hai una spinta" si sente dire. Qualche dubbio che sia così a volte ti viene, anche leggendo le prime pagine dei più grandi quotidiani, anche confrontando la realtà che conosci con quel che scrivono ogni tanto "i grandi". Poi però in prima pagina su Repubblica trovavi D'Avanzo, fino all'altro giorno. Trovi Bolzoni, Bonini. In prima pagina sulla stampa ci trovi Gramellini e un po' meno di frequente Feltri figlio. Giornalisti bravi e non so, o non importa, se raccomandati.
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