Nè nome, nè cognome, una battaglia per avere le iniziali, nessuna informazione sul fatto che guidasse ubriaco o meno. Mi salta alla mente la notte tra sabato 4 e domenica 5 dicembre dell'anno scorso: arrestarono un marocchino, nel giro di un paio d'ore era già l'assassino di Yara Gambirasio, alle tre di notte arrivò il nome, il lunedì quel nome campeggiava sulle prime pagine di tutti i giornali. Tempo due giorni e il giudice delle indagini preliminari fece aprire la cella dell'immigrato. L'assassino non era lui e per fortuna anche noi della stampa abbiamo dovuto fare retromarcia (per forza) ripristinando la posizione dell'operaio magrebino.
Sul trentacinquenne automobilista pirata, invece, non ci sono dubbi. Sembra che in caserma, dai carabinieri, sia crollato e abbia ammesso tutto. Ma non si può nemmeno sapere in che condizioni stava guidando.
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